Negli anni ’70 c’erano le radio libere: con quattro amici e un minimo di strumentazione tecnica chiunque poteva mettere su la propria emittente e trasmettere al mondo la propria gioia di vivere o la propria rabbia, come ha raccontato magistralmente il rocker emiliano Ligabue.
Oggi di libero o semi-libero c’è solo il Web, ed è sulla Rete che un gruppo di ragazzi dell’Emilia Romagna ha fondato Spreaker, un servizio che permette a chiunque di trasmettere audio in diretta, gratuitamente e di mescolare ai discorsi da conferenziere o deejay dei brani musicali, messi a disposizione dal sito oppure caricati dal proprio disco fisso.
Una volta creato e trasmesso uno show, lo si può riascoltare con calma e metterlo a disposizione dei visitatori del proprio sito o blog mediante un semplice widget. Online dall’inizio dell’anno, il progetto ha già riscosso molti consensi e si è appena classificato al secondo posto al premio Start Up Business promosso dalla fiera Smau di Milano.
Lo staff di Spreaker è formato da un gruppo di sei persone: Daniele Cremonini 37 anni eFrancesco Baschieri 35, entrambi ingegneri e fondatori di Spreaker. Marco Pracucci 28 anni eRocco Zanni 27 sono gli sviluppatori. Tonia Maffeo 27 anni è la Community manager e Laura Gramuglia, 33, la responsabile editoriale. Ma lasciamo che si presentino da soli.
Come vi siete conosciuti e come è nata l’idea di Spreaker?
Tutti i ragazzi in realtà si conoscevano già, hanno avuto una precedente esperienza di startup di successo e da lì hanno continuato a collaborare per il progetto di spreaker. Io arrivo lo scorso luglio mentre Laura è un mese più o meno che è con noi. L’idea nasce dalla voglia di riportare sotto i riflettori gli utenti quali creatori di contenuti. In una prospettiva di web 2.0 anche la radio diventa un spazio aperto a tutti. Per questo nasce Spreaker, piattaforma web dove è possibile diventare DJ, autori, creatori e ascoltatori di uno show radiofonico.
Tutti i ragazzi in realtà si conoscevano già, hanno avuto una precedente esperienza di startup di successo e da lì hanno continuato a collaborare per il progetto di spreaker. Io arrivo lo scorso luglio mentre Laura è un mese più o meno che è con noi. L’idea nasce dalla voglia di riportare sotto i riflettori gli utenti quali creatori di contenuti. In una prospettiva di web 2.0 anche la radio diventa un spazio aperto a tutti. Per questo nasce Spreaker, piattaforma web dove è possibile diventare DJ, autori, creatori e ascoltatori di uno show radiofonico.
Quanti sono gli utenti della vostra piattaforma?
Gli utenti registrati su Spreaker sono 22mila, 5mila ogni mese si collegano per condividere le trasmissioni autoprodotte, gli ascoltatori sono circa 200mila.
Gli utenti registrati su Spreaker sono 22mila, 5mila ogni mese si collegano per condividere le trasmissioni autoprodotte, gli ascoltatori sono circa 200mila.
Del vostro servizio fa parte anche la possibilità di caricare colonne sonore in formato Mp3 presenti sul disco fisso dell’utente. Non temete che questo possa portare a problemi di copyright?
Sulla nostra piattaforma si può caricare ogni file musicale che l’utente possiede in maniera legale, cosi come è spiegato nei nostri termini e condizioni. Noi ci incarichiamo di pagare i diritti SIAE.
Sulla nostra piattaforma si può caricare ogni file musicale che l’utente possiede in maniera legale, cosi come è spiegato nei nostri termini e condizioni. Noi ci incarichiamo di pagare i diritti SIAE.
Qual è il vostro modello di business? Avete dei finanziatori?
Il nostro modello di business è fondato sull’advertising, il punto di forza è riuscire a mandare in onda messaggi promozionali, anche tramite un banner visuale. La radio non ha la possibilità di unire audio e video, con Spreaker invece è possibile, inserendo l’immagine all’interno del nostro player, che, non a caso, ha delle specifiche dimensioni leggermente più grandi rispetto a quelle normali. Ma non solo advertising, anche accordi con etichette discografiche. Nelle prossime settimane alcuni cantanti apriranno radio personalizzate. Alcune settimane fa abbiamo chiuso un primo round di finanziamento di 250mila euro investiti da IAG (Italian Angel for Growth) gruppo di business angel che ha creduto nella componente innovativa del nostro progetto.
Il nostro modello di business è fondato sull’advertising, il punto di forza è riuscire a mandare in onda messaggi promozionali, anche tramite un banner visuale. La radio non ha la possibilità di unire audio e video, con Spreaker invece è possibile, inserendo l’immagine all’interno del nostro player, che, non a caso, ha delle specifiche dimensioni leggermente più grandi rispetto a quelle normali. Ma non solo advertising, anche accordi con etichette discografiche. Nelle prossime settimane alcuni cantanti apriranno radio personalizzate. Alcune settimane fa abbiamo chiuso un primo round di finanziamento di 250mila euro investiti da IAG (Italian Angel for Growth) gruppo di business angel che ha creduto nella componente innovativa del nostro progetto.
Puntate solo al mercato italiano o intendete espandervi anche all’estero?
Puntiamo al mercato mondiale con una particolare attenzione al mercato anglosassone e al sud America. Attualmente siamo disponibili in tutto il mondo e la comunità latina è la seconda più presente sulla nostra piattaforma, dopo quella italiana ovviamente.
Puntiamo al mercato mondiale con una particolare attenzione al mercato anglosassone e al sud America. Attualmente siamo disponibili in tutto il mondo e la comunità latina è la seconda più presente sulla nostra piattaforma, dopo quella italiana ovviamente.
Come giudicate l’esperienza dello Smau? Siete soddisfatti del secondo posto ottenuto al premio Start Up Business?
Lo Smau è sempre una buona vetrina, per far conoscere le nuove idee. Siamo molto soddisfatti del secondo premio (anche se non abbiamo vinto la Mazda ) perchè ci darà, tra le altre cose, la possibilità di esporre gratuitamente alla prossima edizione e tornare a presentare le novità di Spreaker, che per quella data prevediamo siano tante. “Percorsi dell’innovazione” è un ottimo scenario anche per creare una rete di networking tra tutti gli start upper italiani.
Lo Smau è sempre una buona vetrina, per far conoscere le nuove idee. Siamo molto soddisfatti del secondo premio (anche se non abbiamo vinto la Mazda ) perchè ci darà, tra le altre cose, la possibilità di esporre gratuitamente alla prossima edizione e tornare a presentare le novità di Spreaker, che per quella data prevediamo siano tante. “Percorsi dell’innovazione” è un ottimo scenario anche per creare una rete di networking tra tutti gli start upper italiani.
In questo periodo si parla molto del fatto che i giovani, se vogliono avere un futuro, dovrebbero andar via dall’Italia, verso lidi più accoglienti. Voi cosa ne pensate?
E’ vero è un tema ricorrente. Francesco Baschieri (il CEO di Spreaker) è infatto volato verso la Silicon Valley per tre mesi la scorsa estate per entrare in contatto con la fonte dell’innovazione e progettare l’espansione anche negli Stati Uniti e nel mercato di lingua inglese. Allo stesso tempo però pensiamo che si possa fare molto anche in Italia; a questo proposito abbiamo organizzato un evento dal titolo “Provincia Meccanica- Come creare startup in Italia“, che si terrà il prossimo 16 novembre all’Arteria in Vicolo Broglio,1 Bologna alle ore 18:30. In quest’occasione insieme ad altre startup italiane, e istituzioni legate al mondo dell’innovazione cercheremo di analizzare la situazione italiana, pro e contro nello scegliere di rimanere nel nostro paese.
E’ vero è un tema ricorrente. Francesco Baschieri (il CEO di Spreaker) è infatto volato verso la Silicon Valley per tre mesi la scorsa estate per entrare in contatto con la fonte dell’innovazione e progettare l’espansione anche negli Stati Uniti e nel mercato di lingua inglese. Allo stesso tempo però pensiamo che si possa fare molto anche in Italia; a questo proposito abbiamo organizzato un evento dal titolo “Provincia Meccanica- Come creare startup in Italia“, che si terrà il prossimo 16 novembre all’Arteria in Vicolo Broglio,1 Bologna alle ore 18:30. In quest’occasione insieme ad altre startup italiane, e istituzioni legate al mondo dell’innovazione cercheremo di analizzare la situazione italiana, pro e contro nello scegliere di rimanere nel nostro paese.
E se non vi basta l’intervista, qui sotto trovate anche la presentazione in forma di diapositive di Spreaker
Post pubblicato da: Federico Guerrini il 04 novembre 2010 - 10 posts su Next: il magazine sul futuro.
Sito web: http://www.federicoguerrini.com