Il mese di agosto si chiude con un appuntamento SPECIALE dedicato a lettori e lettrici: sabato 28 agosto alle 18, in libreria (piazza Libertà 7 a Torre Pellice), verrà a trovarci una delle più grandi attrici (e autrici) italiane: LELLA COSTA !
Lella Costa non è figlia d’arte, anche se d’arte visse e vive; non ha un nome d’arte, ma solo un diminutivo, con cui è chiamata da sempre, visto che per l’anagrafe è Gabriella; e se di arte un pochino forse, ormai, ne ha, di parte continua a interpretarne ostinatamente una: se stessa. Con gli anni si è affermata come una delle attrici più importanti e caratteristiche della scena teatrale italiana, con grandi apprezzamenti sia di critica che di pubblico. I testi dei suoi spettacoli teatrali sono tutti pubblicati da Feltrinelli, raggruppati nei seguenti volumi: La daga nel loden (1992), Che faccia fare (1998), In tournée (2002), Amleto, Alice e la Traviata (2008).
Il suo ultimo libro è: La Sindrome di Gertrude (Rizzoli):
GERTRUDISMO s.m. Neologismo liberamente ispirato al noto
personaggio manzoniano, indica la tendenza compulsiva
e a tratti patologica a rispondere affermativamente a proposte,
richieste e provocazioni, quasi mai valutandone con
attenzione le conseguenze. La risposta non comporta
necessariamente sventura, talvolta qualche ripensamento.
Dice Andrea Càsoli che forse non è del tutto chiaro il titolo di questo libro. Per me invece è chiarissimo. Ovvio: la sindrome di Gertrude è quella che ha portato la Signora in questione, meglio nota come monaca di Monza, a rispondere di sì a uno che invece avrebbe fatto meglio a ignorare. Per passione, per noia, per ribellione, per curiosità, per sfinimento, perché sapeva resistere a tutto tranne che alle tentazioni.
Ecco, io più o meno funziono così: quando mi chiedono qualcosa, tendo a rispondere di sì. L’idea che a qualcuno possa interessare un libro su di me, detto tra noi, continua un po’ a turbarmi. Però in fondo mi piace, e anche tanto, e mi lusinga un po’, anzi parecchio. A patto, naturalmente, che sia chiaro in partenza ciò che questo libro non è e non vuole essere: niente agiografia, niente pettegolezzo, niente eccesso di autoreferenzialità; piuttosto il gusto di provare a raccontare quella sorta di molteplicità che ha finito per caratterizzare la mia vita.
Dunque, in sintesi (quella di Càsoli: io ne sono priva), in questo libro racconterò di carcere e cinema, scarpe e solidarietà, teatro e teiere, musica e memoria, doppiaggio e diritti civili; ma anche di musicisti, attrici, cantanti, scrittori, poetesse, stilisti (wow!), soubrette, registi, chirurghi, e soprattutto di quegli esseri di sovrumana generosità che vanno sotto l’etichetta riduttiva di “pubblico”.
In questo libro ci siete anche voi, con me.
Parola di Gertrude.
biografia di Lella Costa
http://it.wikipedia.org/wiki/Lella_Costa