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venerdì 26 novembre 2010

Torneo Internazionale di Ice Sledge Hockey CITTA’ DI TORINO

presso il Palaghiaccio Tazzoli di via San Remo, 67 con le nazionali di: ITALIA – NORVEGIA – GERMANIA – SVEZIA
Venerdì 26 novembre:
18:00 Svezia – ITALIA

20:30 Germania – Norvegia
Sabato 27 novembre:
16:00 ITALIA – Germania

18:30 Norvegia – Svezia
Domenica 28 novembre:
9:00 Svezia – Germania
11:30 ITALIA – Norvegia
ENTRATA GRATUITA!!! VENITE A SOSTENERE LA NOSTRA NAZIONALE DI ICE SLEDGE HOCKEY IN QUESTO TORNEO CON LE MIGLIORI RAPPRESENTATIVE EUROPEE!! BOTTE E SPETTACOLO SONO GARANTITI!!!

Dal 26 al 28 novembre al Palaghiaccio Tazzoli di Torino la nazionale italiana di Ice Sledge Hockey disputerà il Torneo Internazionale Città di Torino, giocando tre amichevoli con Svezia (venerdì alle 18, diretta su Rai Sport 2), Germania (sabato alle 16, differita il giorno dopo alle 12 Rai Sport 1) e Norvegia (domenica alle 11,30, differita la sera stessa alle 22 su Rai Sport 2).
Per chi non lo conoscesse, l’ice sledge hockey è uno sport di squadra praticato da atleti con disabilità agli arti inferiori. Ogni squadra è composta da cinque giocatori e un portiere, tutti seduti su uno slittino, con due bastoni utilizzati per muoversi sul ghiaccio e per colpire il disco (puck). Gli atleti indossano imbottiture paraurti e un caschetto protettivo, il portiere ha delle protezioni rinforzate e para il disco con un guanto chiamato “pinza”. Le regole del gioco sono le identiche all’hockey su ghiaccio, salvo la durata dei tre tempi: quindici minuti anziché venti. In Italia ci sono tre squadre: i Tori Seduti in Piemonte, l’Armata Brancaleone in Lombardia e le Aquile del Sud Tirolo in Alto Adige. In occasione del quadrangolare Città di Torino, Digi.TO ha intervistato Andrea Chiarotti, vice-allenatore dei Tori e capitano della Nazionale.
Quando è nato l’ice sledge hockey?
«Le prime partite sono state giocate negli anni Settanta in Svezia. La prima Paralimpiade si è svolta a Lillehammer nel 1994 ed ha visto la partecipazione di otto nazioni».
Quali sono stati gli esordi della Nazionale italiana?
«Con l’assegnazione di Olimpiadi e Paralimpiadi a Torino nel 2006, l’Italia come nazione ospitante aveva il diritto/dovere di schierare la sua Nazionale, così il Comitato Paralimpico ha formato una squadra invitando atleti di altre discipline. I primi raduni sono stati fatti nel 2003; due anni dopo in Repubblica Ceca abbiamo fatto il nostro primo Europeo, subendo ben 56 reti! A Torino 2006 abbiamo fatto meglio, solo 38 gol subiti e soprattutto 3 segnati, mentre nel Mondiale del 2008 a Boston abbiamo raggiunto la prima vittoria della nostra storia, battendo la Germania. Nel 2009, infine, ai Mondiali in Repubblica Ceca siamo arrivati sesti qualificandoci per le Paralimpiadi di Vancouver, dove ci siamo classificati al settimo posto».
Siete pronti per il torneo?
«Sì, con gli anni siamo diventati competitivi; prima aspettavamo il primo goal, poi la prima vittoria, poi sono arrivate le qualificazioni paralimpiche sul campo; questo torneo, che speriamo di vincere, serve di preparazione agli Europei che si svolgeranno a febbraio in Svezia».
Lo sport è importante per le persone disabili?
«Senza dubbio: tutte le volte che andiamo nelle scuole a fare promozione spingiamo tantissimo affinché i disabili, soprattutto i ragazzi, vengano a fare sport, che sia l’hockey o qualunque altro: dopo un incidente è fondamentale per la riabilitazione fisica e psicologica, ma è utile sempre. In Italia l’età media dei quindicimila tesserati del Comitato Paralimpico è sopra i trent’anni, i giovani purtroppo mancano nel nostro ambiente e siamo sempre alla ricerca di nuovi atleti».

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